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Il juzu (collana = rosario) nel Buddismo di Nichiren Daishonin:

  • contiene 108 grani tutti uguali (numero che rappresenta i desideri terreni);
  • contiene 4 grani più piccoli (simboleggianti le quattro guide dei Bodhisattva della Terra);
  • è in legno o in plastica;
  • le due palline più grosse diametralmente opposte sono dette grani “genitori”:
    • Il grano “madre”, quello unito a tre nappine, significa mistico (myo oppure invisibile);
    • il grano “padre”, quello legato a due nappine significa Legge (ho o anche visibile);
    • Rappresentano i regni oggettivo (kyo) e soggettivo (chi) della vita, o, in altri termini, la realtà oggettiva dell’esistenza e la saggezza necessaria per percepirla;
  • i 2 cordoncini che si staccano dal grano “padre” rappresentano il Budda e la Legge, sono annodati perché la Persona e la Legge sono la stessa cosa;
  • le altre 3 nappine stanno a significare i tre tesori: i due cordoncini uguali rappresentano il Budda e la Legge, quello più corto il Prete. Sono detti tesori perchè conducono tutte le persone all’Illuminazione;
  • Le 4 palline di forma allungata che si trovano nelle nappine rappresentano i vasi contenenti i benefici che sgorgano dal Gohonzon tramite le nostre preghiere;
  • tra i 4 grani a forma di piccolo vaso e i grani “genitori” ci sono altri 30 grani che rappresentano i tremila mondi di Ichinen Sanzen, cioè i tremila potenziali stati vitali contenuti in un singolo istante di vita;
  • tutti i grani, a eccezione dei quattro a forma di vaso, sono rotondi a significare che l’insegnamento del Daishonin è armonico, completo e comprende tutto;
  • Quindi impugnare il juzu significa prendere in mano la nostra vita e decidere dal profondo del cuore di alzarsi da soli e cambiare il proprio destino;