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I Gosho sono gli scritti sacri del buddismo di Nichiren Daishonin. Sono la raccolta delle lettere che il Daishonin ha inviato ai suoi amici e seguaci durante la sua vita.

PRATICA E STUDIO

Nel Gosho ”Vero aspetto di tutti i fenomeni” Nichiren scrive: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo». Questa frase significa che il Buddismo non vive nei templi o nei sutra, ma nel cuore e negli sforzi di quanti lo studiano e lo praticano

MYOHO RENGHE KIO

Nichiren scrive: «Quando veneriamo il Myoho Renghe Kyo che è nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che è in noi viene richiamata dalla nostra recitazione e si manifesta. Questo di intende per “Budda”. Per fare un esempio, quando  un uccello in gabbia canta,  gli uccelli che volano liberi nel cielo sono richiamati e si radunano intorno a lui. L’uccello in gabbia cerca di uscire fuori. Così, quando con la bocca recitiamo, la nostra natura di Budda viene richiamtata e immancabilmente emergerà»

MYO

Nel Gosho ”Conseguimento della Buddità in questa esistenza” Nichiren scrive: «Cosa significa Myo? E’ semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di momento in momento, che la mente non può comprendere e le parole non possono esprimere. Se guardi nella tua mente in qualsiasi istante, non puoi percepire né un colore né una forma per verificarne l’esistenza. Tuttavia non puoi neanche dire che non esista, poichè pensieri differenti l’attraversano di continuo. Non si può pensare né che la mente esista né che non esista. Non è né esistenza né non esistenza, e tuttavia manifesta le caratteristiche di ambedue. E’ la mistica entità della Via di Mezzo che è la realtà ultima di tutte le cose. Myo è il nome dato alla misteriosa natura della vita e Ho quello attribuito alle sue manifestazioni». Inoltre scrive «Se pensi che la Legge sia fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore»

DIECI MONDI

Nel Gosho “L’oggetto di culto per l’osservazione della mente” Nichiren scrive: «Osservando di tanto in tanto il viso di una persona, talvolta lo troviamo gioioso, talvolta rabbioso, talvolta calmo; a volte mostra avidità, a volte stupidità, a volte servilismo. La rabbia è il mondo di Inferno, l’avidità è il mondo degli spiriti affamati, la stupidità è quello degli animali, il servilismo è il mondo degli Asura, la gioia è il mondo del cielo e la calma quello degli esseri umani»

KARMA

Nel sutra “Osservazione della mente come terra” afferma: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente»