TERROR HAZA
Nel cuore della città di Budapest c’è un palazzo distinto che fu la sede storica del partito filo-nazista ungherese, salito al potere definitivamente nel marzo del 1944. Dopodichè fu trasformato nel cuor generale dl regime comunista, rimasto in carica fino al 1989. Il museo è già dal suo allestimento molto rappresentativo della realtà di ciò che è successo ad un popolo doppiamente sconfitto e disonorato per decenni. L’esterno ripropone la presenza austera, soffocante e arrogante dello stile autoritario comunista e ancor prima nazista. All’ingresso c’è un grosso grosso carro armato posto in posizione rialzata che ti impressiona, ti riporta alle sofferenze e disumanità che corrono in una guerra. Dietro e su tutta la parete scorrono una in parte all’altra delle facce bianche e nere, strette tra loro. Sono le vittime dei sopprusi di chi si é sentito Dio. Torture, in celle profonde 50cm o completamente buie. Molte stanze del museo già dalle loro scenografie e dalle loro forme simboleggiano il clima e i sentimenti di oltraggio e sgomento che devono aver subito gli arrestati.